Napoleone all'Isola d'Elba
Dopo la rovinosa battaglia di Lipsia, il 31 marzo 1814 le forze coalizzate di Inghilterra, Prussia, Russia e Austria entrano a Parigi. Napoleone è costretto a sottoscrivere l’atto di abdicazione. Il trattato di Fontainbleau. Fino a quel momento Imperatore dell'intera Europa, Napoleone è costretto ad abbandonare il trono di Francia per venire esiliato all'Isola d'Elba.
L’esilio di Napoleone non fu però una prigionia: Egli scelse di sua volontà l'isola e vi regnò portando più innovazioni di quante qualsiasi governo avesse mai fatto. Per la prima volta dopo secoli, l'Isola d'Elba era unita sotto un'unica bandiera progettata personalmente da Napoleone: bianca con banda rossa, ispirata alla bandiera mercantile granducale, a cui furono aggiunte tre api dorate.
L’Esilio di Napoleone all’Elba durerà, per meno di un anno, tra il 1814 ed il 1815, fuggendone per poi andare così incontro alla sua Waterloo e all'assai peggiore esilio a Sant'Elena.
Durante la sua permanenza sull’isola Napoleone alloggiò principalmente in due dimore: Villa dei Mulini (quella cittadina, nel centro storico di Portoferraio) e Villa San Martino (la più grande, immersa nel verde, ad alcuni chilometri dal capoluogo isolano in direzione Procchio - Marina di Campo). Nel lascito Napoleonico all'isola vi sono anche dipinti e libri.
Chiesa della Misericordia
Portoferraio – Salita Napoleone
Villa di San Martino
Portoferraio – Località San Martino
Palazzo dei Mulini
Santuario della Madonna del Monte
Marciana
Teatro dei Vigilanti
Portoferraio – P.za Gramsci(via del Carmine)
Casetta Drouot a Poggio
Pinacoteca Foresiana
Portoferraio – c/o Centro Culurale de Laugier, secondo piano – Salita Napoleone